Un detenuto di 57 anni si è tolto la vita nel carcere di Varese nella notte tra lunedì e martedì, nonostante i soccorsi del personale sanitario. Questo tragico evento si aggiunge agli altri 53 suicidi avvenuti quest’anno nelle carceri italiane, ai quali vanno aggiunti i 6 agenti della polizia penitenziaria che hanno seguito la stessa sorte. La casa circondariale di Varese si trova in una situazione critica a causa della carenza di personale e del sovraffollamento: costruita per ospitare 53 detenuti, attualmente ne ospita 100 secondo i dati del ministero dell’Interno.

Il sindaco di Varese, Davide Galimberti, ha espresso la sua indignazione riguardo a questo suicidio e ha sottolineato l’urgenza di migliorare le condizioni di vita dei detenuti. Secondo Galimberti, è necessario intervenire al più presto per risolvere i problemi delle strutture penitenziarie in Italia e evitare tragedie come quella avvenuta nel carcere di Varese. La Camera Penale di Busto ha chiesto alla politica di dare risposte concrete a questa emergenza.

È evidente che il sistema carcerario italiano necessiti di una riforma urgente per garantire la sicurezza e il benessere di detenuti e operatori. È inaccettabile che tragedie come quella di Varese si ripetano e che le condizioni all’interno delle carceri continuino a peggiorare. È necessario agire subito per evitare altre perdite di vite umane e per garantire un ambiente dignitoso e sicuro anche dietro le sbarre.

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