Il Tribunale amministrativo regionale ha emesso un’ordinanza riguardante un ricorso presentato da un esercizio pubblico di Lazzate contro il Comune e un altro esercizio pubblico. L’ordinanza del Tar ha respinto l’autorizzazione al superamento dei limiti dimensionali del ricorso introduttivo e dei motivi aggiunti, ha respinto la domanda cautelare e ha compensato le spese della fase di giudizio. In sostanza, non ci sono motivi per sospendere o annullare gli atti compiuti dal Comune.

La questione riguarda una richiesta di occupazione di suolo pubblico che il Comune ha concesso in modo equo, nonostante la presenza di una richiesta simile da parte di un altro esercizio pubblico. Il ricorso presentato al Tar dai titolari dell’esercizio pubblico ha costretto il Comune a difendersi in giudizio, con una spesa totale di 9100 euro. Nell’ordinanza del Tar si sottolinea che la riduzione della superficie esterna fruibile non comprometterebbe l’attività del bar, che può comunque essere svolta all’interno del locale.

Il sindaco di Lazzate, Andrea Monti, ha commentato che il Comune ha adottato una soluzione di buon senso, ma è stato coinvolto in un contenzioso amministrativo per una questione di concorrenza commerciale tra locali. Monti si è detto arrabbiato perché i cittadini e i contribuenti di Lazzate non meritano di essere coinvolti in un contenzioso giudiziario evitabile. L’Amministrazione comunale ha sempre concesso aree pubbliche per attività commerciali, promuovendo la qualità urbana e la vivibilità del centro storico.

La sentenza del Tar ha confermato le ragioni del Comune, respingendo le contestazioni riguardanti il presunto sconfinamento e l’apposizione delle piante da parte dell’altro esercizio pubblico. Monti ha concluso dicendo che, di fronte a questa situazione, il Comune dovrà riflettere meglio sull’opportunità di concedere aree pubbliche per attività commerciali in futuro.

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