Il processo “Piazza Pulita bis” potrebbe finire davanti alla Corte Costituzionale, come richiesto dalla Procura di Busto Arsizio, che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale rispetto all’articolo 1 della legge Nordio. Questa legge ha cancellato l’abuso d’ufficio dal nostro ordinamento, ma potrebbe essere in contrasto con la Convenzione di Merida, trattato internazionale contro la corruzione ratificato dall’Italia nel 2009.

Secondo il pubblico ministero Nadia Calcaterra, la riforma Nordio avrebbe abrogato un reato di grande importanza come l’abuso di ufficio, lasciando i cittadini senza adeguata tutela contro le condotte abusive dei pubblici ufficiali. Inoltre, la mancanza di contrappesi alle condotte abusive potrebbe compromettere il buon funzionamento della Pubblica Amministrazione.

La Procura ha quindi chiesto al Tribunale di Busto Arsizio di valutare la questione di legittimità costituzionale della legge Nordio, che potrebbe avere ripercussioni significative sul processo “Piazza Pulita bis”. Adesso spetta al Tribunale decidere, mentre le difese degli imputati hanno respinto le argomentazioni della pubblica accusa, sostenendo che l’istanza della Procura sarebbe irilevante e infondata.

La decisione finale verrà presa nell’udienza del prossimo 21 ottobre, ma intanto si prospetta un dibattito intenso sulla legittimità della legge Nordio e sulle implicazioni che potrebbe avere per il sistema giudiziario italiano. Sia le difese che la Procura sono determinate a difendere le proprie posizioni, e sarà interessante vedere come si evolverà questa vicenda nelle prossime settimane.

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