Il territorio tra Brescia e Bergamo è stato scosso dalla notizia della morte di Giuseppe Pino Romano, un boss legato alla ‘ndrangheta e figura di riferimento per la zona. Romano, condannato nel 2014 a quasi 8 anni di reclusione per associazione di stampo mafioso, è stato stroncato da un infarto all’età di 65 anni.
Da anni residente a Romano di Lombardia, il boss stava finendo di scontare una condanna per estorsione. I suoi funerali sono previsti per lunedì nel paese bergamasco, dove è stato già predisposto un servizio di polizia per l’arrivo di esponenti della famiglia Romano provenienti dalla Calabria.
Giuseppe Pino Romano era uno dei protagonisti dell’indagine ‘Squalo’ condotta dalla procura distrettuale antimafia di Brescia. Arrestato nel 2005, è stato condannato in primo grado a 26 anni di reclusione per associazione mafiosa nel processo ‘Nduja, che riguardava estorsioni, armi, droga e usura. Nel 2014 ha ricevuto la condanna definitiva a 7 anni, 8 mesi e 20 giorni.
La sua morte ha lasciato un vuoto nel mondo della criminalità organizzata tra Brescia e Bergamo, e ha portato alla luce ancora una volta la presenza della ‘ndrangheta in Lombardia. La sua figura rimarrà legata a una pagina oscura della storia locale, segnata dalla violenza e dalla illegalità.