Nella foto Irene Pivetti in tribunale a Busto Arsizio

Il caso delle mascherine continua a tenere banco, con il tribunale di Busto Arsizio che non ha ancora risolto la questione della competenza territoriale e ha deciso di rinviare gli atti alla Corte di Cassazione. Sarà dunque la Massima Corte a decidere se il processo dovrà svolgersi a Busto Arsizio, a Milano o a Roma. L’eccezione sull’incompetenza territoriale era stata sollevata da tutti i difensori degli imputati e il collegio ha deciso di sospendere temporaneamente i termini di prescrizione.

Irene Pivetti, ex presidente della Camera, si è detta soddisfatta della decisione presa dal tribunale. Ha commentato che il collegio ha valutato attentamente le argomentazioni portate avanti dalla difesa e che sarà la Cassazione a decidere il luogo del processo. Pivetti ha dichiarato di sentirsi completamente estranea alle accuse e che vuole affrontare il processo per dimostrare la propria innocenza.

Le accuse nei confronti di Irene Pivetti riguardano frode in forniture pubbliche, bancarotta, appropriazione indebita, riciclaggio e auto-riciclaggio legate all’acquisto di mascherine dalla Cina per un valore di 35 milioni di euro durante l’emergenza Covid. Secondo l’accusa, le mascherine consegnate erano di qualità scadente e praticamente inutilizzabili, con falso marchio CE.

Il processo riguardante il caso delle mascherine è quindi iniziato a Busto Arsizio e Irene Pivetti si è dichiarata pronta a dimostrare la propria innocenza. Resta ora da attendere la decisione della Corte di Cassazione per capire dove si svolgerà il processo e quali saranno gli sviluppi futuri di questa vicenda.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui