Il 39enne Giacomo Bozzoli, recentemente arrestato dopo una latitanza di 11 giorni, ha dovuto saltare l’interrogatorio fissato per questa settimana a causa del troppo stress. Bozzoli è stato condannato all’ergastolo per la morte dello zio Mario Bozzoli, scomparso nel 2015 dalla sua fonderia di Marcheno. Dopo essere stato trovato nascosto in un cassone di un letto nella sua abitazione a Soiano del Lago (Brescia) con 50mila euro in contanti, è stato trasferito al carcere di Bollate.
Il suo arresto è stato reso possibile grazie al motore del condizionatore acceso e al tentativo di connettersi con i familiari tramite un dispositivo elettronico. Bozzoli, che si è sempre proclamato innocente durante i nove anni di vicenda giudiziaria, ha chiesto di poter incontrare i suoi familiari. Tuttavia, lo shock per l’arresto non gli consente di affrontare un interrogatorio in questo momento.
Nonostante le sue dichiarazioni di innocenza e la teoria di una “pista austriaca” su cui indagare per il delitto, Bozzoli dovrà aspettare per chiarire la sua posizione. La situazione sembra molto difficile per lui e il suo stato emotivo non gli permette di affrontare ulteriori stress. La sua storia continua a suscitare interesse e domande, ma per ora l’interrogatorio dovrà attendere.