È con grande tristezza che apprendiamo della scomparsa di Alan Poletti, uno scienziato di origini villasche appassionato di storia. Poletti è stato l’autore del libro “Una seconda vita. Aprica-Svizzera 1943, la salvezza”, in cui ha ricostruito la storia degli ebrei croati deportati all’Aprica durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il libro di Poletti racconta la storia di circa 300 persone, tra ebrei, comunisti e antifascisti perseguitati in Croazia, che sono stati catturati e messi nei campi di concentramento. L’esercito italiano, che occupava una parte della Croazia, ha deciso di aiutare gli ebrei croati a fuggire in Italia per proteggerli dalla minaccia nazista. Alcuni di loro sono stati accolti ad Aprica, mentre altri sono stati portati in Val d’Aosta.

Dopo l’8 settembre, quando la persecuzione nazista si è intensificata, sono iniziate le operazioni di fuga verso la vicina Svizzera. La storia raccontata da Poletti non è solo un resoconto del salvataggio, ma anche del sostegno umanitario ricevuto, sia dalla popolazione di Aprica che dalle autorità svizzere e dalle guardie di frontiera.

La passione e la dedizione di Alan Poletti nel raccontare queste storie di coraggio e solidarietà rimarranno un prezioso contributo alla memoria storica di quegli eventi oscuri. La sua scomparsa lascia un vuoto nella comunità storica e culturale, ma il suo lavoro continuerà a ispirare e educare le generazioni future.

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