Il caso di Stefano Binda, l’uomo ingiustamente detenuto per tre anni e mezzo per l’omicidio di Lidia Macchi, ha finalmente visto una svolta positiva con la decisione della Corte d’Appello di Milano di confermare il suo diritto a un indennizzo da parte dello Stato. Binda, assolto definitivamente dall’accusa nel 2019, ha ottenuto un risarcimento di circa 212mila euro, anche se la cifra è stata ridotta di un terzo rispetto alla decisione precedente a causa di una presunta “colpa lieve” nella sua condotta processuale.

La Procura generale di Milano aveva sempre sostenuto che Binda avesse contribuito all’errore sulla sua carcerazione con i suoi silenzi e la sua condotta mendace negli interrogatori, ma la difesa ha sempre ribadito la sua estraneità all’omicidio, sostenendo che in quei giorni era in vacanza e che dei testimoni lo avevano confermato.

Questa decisione rappresenta un passo avanti nella giustizia per Stefano Binda, che ha dovuto affrontare un lungo periodo di detenzione ingiusta. Ora si spera che possa trovare finalmente pace e giustizia per l’ingiustizia subita.

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