La Monza che mi affascina. Denaro, tanto denaro e un giornale che, nonostante i suoi problemi, continua ad attirare l’attenzione di molti. Una realtà ambigua con protagonisti pettegolezzi, chiacchiere, vecchi e nuovi truffatori. Il tutto condito da fatti di cronaca. Falsi, presunti, veri raccontati sottovoce al bar. Se poi è coinvolto il giornale per cui lavoro, la vicenda non solo mi interessa ancora di più, ma sono pronto a scriverne divertendomi. E così ho fatto. Non certo per denaro. Cosa che nemmeno la Finanza potrebbe contestare. Infatti, a 62 anni, voglio solamente fare ciò che mi appassiona.

E mi divertono le voci, i pettegolezzi e le accuse che in questi giorni ho sentito dai cacciatori che si sono scatenati su un semplice controllo delle Fiamme Gialle. Un controllo che non riguardava nemmeno la società editrice de Il Cittadino. Mi piacerebbe sapere chi distorce e alimenta queste voci e in parte (se non del tutto) lo so. In Brianza non c’è un’azienda seria che non abbia avuto una visita dalle Fiamme Gialle. Nel nostro caso è stato vero. Peccato che presso l’Editoriale il Cittadino non sia stato sequestrato neanche un foglio A4. Eppure, è diventato subito un caso di discussione in città, tra labbra non così anonime e messaggi telefonici. Questa volta qualcuno ha sbagliato e qualcuno è stato scoperto. Io ho messo la faccia perché come ho scritto nell’editoriale di presentazione tre settimane fa, mi piace l’odore della polvere da sparo. Per difendere il giornale e i giornalisti, non serve un pezzo di carta, ma coraggio. Il mio.

Del resto, a Monza deve esserci qualcuno che ha confuso un giornale con uno yogurt. Più o meno ricco che sia…

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui