Un 22enne egiziano residente ad Azzano è stato arrestato dalla polizia questa mattina per aver progettato un attentato alla Basilica di Sant’Alessandro a Bergamo. Non si tratta di un lupo solitario, poiché avrebbe stretto relazioni con almeno altri due connazionali, anche loro sottoposti a perquisizione e sequestro dei dispositivi informatici.
Il giovane lavorava in una pizzeria di fronte alla Basilica, il che gli avrebbe permesso di studiare attentamente i fedeli, che erano il suo principale obiettivo. Ora si trova in carcere ed è indiziato di apologia di delitti aggravata dalla finalità di terrorismo.
Prima di decidere di passare all’azione, aveva condotto propaganda online per l'”Islamic State Khorasan Province (Iskp)”, alla quale apparteneva. La sua radicalizzazione era evidente anche nei contenuti antisemiti che condivideva sui social media, esaltando Stato islamico, Jihad islamica palestinese e la pratica del martirio.
Gli inquirenti hanno compreso che aveva intenzione di eseguire l’attentato contro i fedeli cristiani della chiesa del centro città. Le sue farneticazioni riguardavano anche l’Anticristo islamico, Masih al-Dajjal, e la sua visione di una battaglia tra islamici, cristiani ed ebrei.
La Procura di Brescia ha coordinato l’indagine, condotta dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione (Ucigos) e dalle Digos di Bergamo e Brescia, iniziata a settembre grazie alle acquisizioni dell’Aise, il servizio segreto italiano per l’estero. Tutto è stato scoperto grazie agli approfondimenti degli investigatori, che hanno sventato un potenziale attacco terroristico in Italia.