Nel corso del processo che ha coinvolto diversi imputati per reati legati agli affari dell’imprenditore veranese Francesco Tallarita, il giudice Francesca Bianchetti ha emesso una sentenza di assoluzione per la maggior parte dei personaggi coinvolti. Secondo il giudice, le azioni di Tallarita verso gli altri imputati erano per lo più regali semplici e non corruzione.
Tutti gli imputati sono stati assolti tranne Angela Galbiati, funzionaria dei lavori pubblici del comune di Pessano con Bornago, condannata a 3 anni per due capi di imputazione relativi a lavori sul verde nella zona di Pessano. Gli imputati assolti includono Francesco Bonasera, Carlo Oggionni, Maurizio Cazzaniga, Maria Cidoni, Enrico Rivolta e Massimo Sangiorgio.
Il giudice ha sottolineato che non vi era prova di un coinvolgimento diretto o morale da parte di Maria Cidoni nelle azioni corruzione del marito, mentre per Bonasera i doni ricevuti erano di valore irrisorio e non superavano i limiti consentiti. Per Galbiati, invece, sono emerse prove di percezione di denaro in cambio di favori per le imprese di Tallarita.
Oltre a Tallarita, hanno patteggiato anche altri imputati come Giovanni Mancini, Stefano Buccino, Angelo Tringali, Maurizio Marotto e Matteo Dozio. La sentenza del giudice Bianchetti ha chiarito che, nonostante alcuni casi di corruzione, la maggior parte degli imputati è stata assolta per mancanza di prove concrete di atti corruttivi.