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L’inchiesta sul presunto dossieraggio illecito che ha portato a quattro arresti domiciliari e all’indagine di una sessantina di persone ha portato alla luce una vastissima quantità di materiale ingente e soverchiante per mole e contenuti. Secondo quanto riportato dall’informativa del Nucleo investigativo dei carabinieri di Varese, si tratta di un quadro inquietante fatto di connessioni e rapporti oscuri che potrebbero aggiungere importanti tasselli a vicende che hanno segnato la storia recente del nostro Paese.

Nonostante non sia stato ancora possibile ottenere una conferma certa e diretta della violazione al Ced Interforze, si sono raccolte prove che lasciano presagire che in qualche forma la violazione sia avvenuta. L’accesso ai dati del Ced Interforze e delle banche dati strategiche nazionali rappresenta una miniera d’oro per gli advisor, ma anche un’arma informativa e di ricatto di tipo politico. Questo ricatto si manifesta spesso attraverso accordi privatistici ed extragiudiziali.

Secondo gli inquirenti, la connessione alla backdoor e l’esfiltrazione dei dati avverrebbe con la complicità di altri soggetti non ancora identificati e in qualche modo collegati ad aziende che si occupano della manutenzione del sistema d’informazione Schengen. Si tratta di un’indagine complessa e delicata che potrebbe portare a importanti sviluppi nel panorama politico e investigativo italiano.

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