Il 3 gennaio del 2022, a Saronno, è stato eseguito un importante sequestro su richiesta del Questore di Varese e disposto dal Tribunale di Milano nei confronti di un imprenditore attivo nel settore edile e immobiliare. L’uomo, originario della provincia di Napoli, aveva accumulato un debito di circa 17 milioni di euro con l’erario.

Le indagini condotte dalla Divisione Anticrimine della Questura di Varese hanno rivelato che l’imprenditore aveva creato un’identità fittizia, dichiarando redditi bassi per nascondere il suo tenore di vita lussuoso. Nonostante dichiarasse di vivere in un modesto locale interrato a Saronno, in realtà frequentava negozi di lusso a Milano, ristoranti stellati e località turistiche costose.

Il sequestro ha interessato numerosi beni dell’imprenditore, tra cui immobili, autovetture di alta gamma, orologi e gioielli di pregio, rapporti bancari e finanziari, società e complessi aziendali. L’intero patrimonio, del valore di oltre 15 milioni di euro, è stato confiscato e sarà acquisito dall’erario.

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’imprenditore e la confisca è stata confermata. Questo ha rappresentato un duro colpo per l’economia locale, alterando gli equilibri della libera concorrenza e danneggiando le imprese oneste del settore edile.

La vicenda si è conclusa definitivamente con la decisione della Suprema Corte, che ha reso irrevocabile la confisca. L’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati si occuperà della liquidazione e destinazione dei beni, ponendo fine alle attività illecite dell’imprenditore e ripristinando la legalità nel settore.

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