La causa sui 300 milioni di euro non pagati da Steven Zhang nei confronti di China Construction Bank continua a tenere banco. Sono state fissate tre udienze nei prossimi due mesi, tra Hong Kong e Milano, per fare luce sulla vicenda. La prima andrà in scena il 10 luglio a Hong Kong, con una nuova udienza che riguarderà l’ “esame del debitore”, ovvero l’interrogatorio di Zhang per chiedergli se ha debiti, quanti debiti gli sono dovuti e quali altri beni o mezzi ha per soddisfare la sentenza. Inoltre, Zhang dovrà produrre qualsiasi libro o documento in suo possesso o potere relativo ai suoi beni e alle sue passività.

Due giorni dopo, sarà il turno del Tribunale di Milano, che ha fissato per quella data la prima udienza dopo la richiesta degli istituti bancari di procedere con l’azione esecutiva della sentenza, con la richiesta di riconoscimento della sentenza anche in Italia. Se la sentenza di Hong Kong fosse riconosciuta anche in Italia, gli istituti bancari cinesi creditori avrebbero via libera per mettere le mani su qualsiasi asset presente in Italia che sia riconducibile al presidente dell’Inter.

Ma non è finita qui. C’è anche la causa depositata in sede civile in cui si richiede l’annullamento del verbale del consiglio di amministrazione del club nerazzurro con il quale si stabilisce che Zhang non riceve compensi per il suo incarico di presidente. Per questa vicenda, la prima udienza si era svolta lo scorso aprile e per il successivo appuntamento è stata indicata dal giudice Alima Zana la data del 12 settembre “ai fini della discussione circa l’eventuale ammissione dei mezzi istruttori”. La situazione è in continua evoluzione e il mondo del calcio resta in attesa di ulteriori sviluppi.

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