Tempo di scrutini finali a scuola: solo uno su tre ce la fa. Questo è il risultato allarmante emerso dai tabelloni degli scrutini finali dell’anno scolastico pubblicati nei giorni scorsi presso l’istituto tecnico commerciale statale di Merate (Lecco). Solo uno su tre degli studenti della 3^A è stato promosso subito, mentre gli altri sono stati bocciati o rimandati a settembre. Un record negativo senza pari in provincia.

Non sono stati ammessi in quarta senza possibilità di appello in 9, mentre altrettanti se la giocheranno agli esami di riparazione dopo un’estate di studio per saldare i debiti. Solo 9 superstiti hanno conquistato il lasciapassare diretto per la classe successiva. Si tratta di un fallimento che coinvolge non solo gli studenti ma anche gli insegnanti, che si stanno interrogando sul disastro didattico ed educativo.

La preside dell’istituto tecnico commerciale statale meratese, Manuela Campeggi, prossima alla pensione, ha annunciato che prima di lasciare l’incarico e passare il testimone a chi prenderà il suo posto, procederà ad un rimpasto dei professori, smistandoli almeno in parte. “La scuola è cambiata in peggio – sospira la preside -. Ormai è diventata il raccoglitore di tutte le esigenze; quando ci sono problemi con i ragazzi che non si sa come risolvere, li scaricano tutti su di noi”.

Anche presso altri istituti della provincia di Lecco i risultati degli scrutini finali non sono stati positivi. Al Francesco Viganò di Merate, su trecento studenti di una dozzina di classi di vari indirizzi, una sessantina sono stati respinti o rimandati a settembre. Leggermente meglio è andata al vicino liceo Maria Gaetana Agnesi: su 250 primini, i non promossi sono stati 24, poco meno del 10%. All’Alessandro Greppi di Monticello Brianza invece i bocciati complessivamente sono stati il 7% e i rimandati il 16%, con percentuali tuttavia più alte sempre tra i primini.

Non è chiaro se il risultato negativo dipenda dai postumi e dalle conseguenze della dad da lockdown da Covid, oppure dal fatto che i ragazzi non abbiano studiato abbastanza, oppure che i professori siano stati eccessivamente severi e pretenziosi. Probabilmente si tratta di un mix di fattori, proprio come i votacci in pagella. Tuttavia, è importante fare un’analisi approfondita per comprendere le cause del fallimento e cercare di porvi rimedio. La scuola è infatti un’istituzione fondamentale per la formazione delle nuove generazioni e per il futuro del nostro Paese.

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