Il Comune di Gallarate ha effettuato un nuovo sopralluogo ai Sinti che hanno occupato abusivamente alcune aree della città. La prefettura ha pianificato l’operazione in collaborazione con i carabinieri e la polizia locale. Il sindaco Andrea Cassani ha reso noto in consiglio comunale che l’ordinanza di rimozione degli abusi è stata notificata a nove persone il 22 marzo, mentre all’ultimo Sinti soltanto il 14 aprile. La scadenza per il ripristino della situazione quo-ante è il 20 giugno e il 13 luglio. Il sindaco ha dichiarato che, in caso di mancato rispetto dei termini, il Comune dovrà attivare le azioni previste dalla norma per la rimozione degli abusi.

La battaglia tra l’amministrazione comunale e i Sinti dura da quattro anni e si gioca anche nelle aule di tribunale. Il consigliere comunale Anna Zambon (Pd) ha chiesto se sono stati dati incarichi a degli avvocati per rappresentare il Comune nelle cause legali attive e il relativo importo. Il sindaco ha reso noto che allo stato attuale è pendente soltanto «una causa penale sorta nel 2021, su iniziativa di persone appartenenti alla comunità Sinti, e per la quale l’impegno di spesa assunto è stato di 22.492 euro».

Zambon si è dichiarata insoddisfatta della risposta e ha affermato che la situazione non è stata ancora risolta nonostante le spese sostenute. Il sindaco ha replicato che la situazione è migliorata rispetto al passato e che ci sono molti meno Sinti rispetto a quando l’ex ministro Cécile Kyenge si recò a Gallarate per una visita. La situazione rimane delicata e il Comune dovrà agire in conformità con la legge per rimuovere gli abusi.

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