La Guardia di Finanza di Milano ha eseguito un decreto di sequestro preventivo d’urgenza da 47,7 milioni di euro nei confronti di Esselunga, nell’ambito di un’indagine della Procura di Milano su una presunta “somministrazione illecita di manodopera”. Le indagini hanno rivelato una complessa frode fiscale caratterizzata dall’utilizzo di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti e dalla stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore. Rapporti di lavoro con Esselunga sarebbero stati “schermati” da società “filtro”, che a loro volta si sarebbero avvalse di cooperative “serbatoio”, che avrebbero “sistematicamente omesso il versamento IVA e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale e assistenziale”.
L’indagine della Guardia di Finanza di Milano, coordinata dal pm Paolo Storari, riguarda gli anni fiscali 2016, 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021. Indagati sono la stessa società, il suo attuale chief financial officer (cfo) e il suo predecessore. I due, firmatari delle dichiarazioni Iva di Esselunga, il primo fino al 2021 e il secondo dal 2022, sono indagati per frode fiscale per essersi “in tempi diversi e in esecuzione di un medesimo disegno criminoso” avvalsi di fatture per operazioni inesistenti, simulando contratti di appalto invece che di somministrazione di manodopera. Esselunga avrebbe così ottenuto un vantaggio patrimoniale di quasi 41,5 milioni di euro.
La condotta posta in essere da Esselunga, di carattere fraudolento, dura da numerosi anni e ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all’erario. È quanto si legge nel decreto di quasi cento pagine, emesso dal pm della Procura di Milano Paolo Storari, che dispone il sequestro preventivo di quasi 48 milioni di euro con urgenza, dal momento che “il meccanismo fraudolento è tutt’ora in atto, con rilevantissime perdite per l’Erario e situazioni di sfruttamento lavorativo che perdurano, a tutto vantaggio di Esselunga”.
“L’azienda si è immediatamente attivata per offrire la più ampia collaborazione alle autorità giudiziarie e pieno supporto per lo svolgimento delle attività. Attendiamo con fiducia le verifiche e gli approfondimenti, nella consapevolezza di aver operato sempre nel rispetto della legalità”, si legge in una nota di Esselunga. Sono in corso anche diverse perquisizioni nei confronti di persone fisiche e giuridiche coinvolte nell’indagine tra le province di Milano, Novara e Bergamo, a cui i finanziari stanno notificando informazioni di garanzia “oltre che per le responsabilità personali in ordine ai reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, anche in tema di responsabilità amministrativa degli enti in relazione agli illeciti penali commessi dai dirigenti della società”.