Cargo City: la lotta contro il traffico di droga e merci illegali

Il cane Wind, un pastore belga Malinois addestrato per rilevare tracce di droga, si muove tra i pacchi sotto i 25 chili che arrivano per posta aerea a Malpensa. Quando annusa un odore che cattura la sua attenzione, si siede e scatta il controllo. Alcuni pacchi vengono prelevati dal fiume di merce in transito e inseriti in uno scanner per essere passati ai raggi X. Se lo schermo si colora di arancione, significa che è stata rilevata un’anomalia. Un barile pieno di curcuma appena arrivato dall’India viene aperto e viene inserito un reagente in grado di rilevare tracce di stupefacenti. In questo caso, il controllo è negativo.

Queste sono scene di vita quotidiana a Cargo City, la “città delle merci” gestita da Sea su un’area di 500mila metri quadrati. Questo hub in provincia di Varese gestisce circa il 65% della merce trasportata via aerea in Italia ed è uno dei principali aeroporti per volume in Europa. Qui transitano tonnellate di prodotti di tutti i tipi, che partono e arrivano a ogni ora del giorno e della notte, rendendo Cargo City il cuore pulsante del commercio internazionale.

La Guardia di Finanza, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, svolge un ruolo chiave nella lotta contro il traffico di merci illegali, pericolose o contraffatte. Le task-force composte da militari della Guardia di Finanza e funzionari delle Dogane lavorano insieme per garantire che questi prodotti non escano da Cargo City e vengano messi in circolazione. Attraverso controlli mirati, sono stati sequestrati oltre 665 chili di sostanze stupefacenti nei primi sei mesi dell’anno. Sono stati scoperti anche farmaci messi in commercio illecitamente, articoli contraffatti, tabacco e beni realizzati con materiali proibiti.

Le sfide a cui si deve far fronte sono molte. Il traffico tradizionale si affianca a nuovi fronti, come la spedizione dei “kit del suicidio” dal Canada. Il lavoro delle forze dell’ordine si basa su una combinazione di tecnologia, come software per identificare le merci a rischio, e sull’esperienza dei cani addestrati. I cani come Wind sono in grado di rilevare anche tracce minime di droga, che sono state trovate in passato anche all’interno di statue provenienti da Caracas, ingannando l’olfatto con ovuli di cocaina e caffè.

Il rapporto tra i cani e i loro conduttori è fondamentale per il successo delle operazioni. L’addestramento si basa sul premio, che può essere il gioco o il cibo. Altre squadre di militari si occupano del controllo documentale, verificando il pagamento dell’IVA e dei dazi doganali e la correttezza delle bolle di spedizione.

Cargo City ospita anche un intero magazzino dedicato ad Amazon, che è diventato un importante hub per l’importazione di mascherine, materiale sanitario e vaccini durante la pandemia. A pochi passi dall’area postale, arrivano le merci “pesanti” destinate ad imprese, negozi, acquirenti pubblici e privati. La maggior parte di queste merci proviene dalla Cina, che è diventata la “fabbrica del mondo” e ha acquisito quote di mercato anche nei business illeciti.

La lotta contro il traffico di droga e merci illegali è una sfida costante. I metodi per evitare i controlli sono ciclici e i trafficanti si adattano continuamente. Le forze dell’ordine sono costrette a rincorrere e a fare del loro meglio per proteggere la società. Non tutte le merci illegali possono essere intercettate, ma le operazioni di controllo svolte a Cargo City hanno portato a importanti sequestri nel corso degli anni.

La stanza dei controlli antidroga è spoglia e senza finestre, ma è il punto cruciale per garantire che le merci che escono da Cargo City siano sicure e legali. Il lavoro svolto dalle forze dell’ordine è fondamentale per proteggere la società e garantire la continuità del flusso di merci in tutto il paese.

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