Agguato sventato dai dispositivi di sicurezza durante la partita Inter-Benfica

Martedì sera, durante la partita Inter-Benfica, le forze dell’ordine sono riuscite a sventare un agguato ai danni dei tifosi interisti. Un centinaio di sostenitori delle Aguias hanno cercato di entrare in contatto con gli interisti nei pressi del bar Chiringuito, ma sono stati intercettati dalla polizia, scatenando uno scontro con lancio di bottiglie e altri oggetti. Cinque agenti sono rimasti contusi.

Un sostenitore dell’Hajduk Spalato, club gemellato con il Benfica, è stato arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e gli sono stati sequestrati due ordigni artigianali. Altre diciotto persone, tra cui un altro ultrà croato, sono state indagate per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Tra di loro, ci sono anche tifosi originari da Francia, Spagna e Svizzera. Inoltre, è stato denunciato un ultrà che ha lanciato una torcia verso i tifosi del secondo anello blu di San Siro, seduti sotto il settore riservato ai sostenitori portoghesi.

Il Questore Giuseppe Petronzi ha emesso i provvedimenti di Daspo fino a cinque anni per tutti i tifosi coinvolti. Il match era stato catalogato a livello di rischio tre, anche per via di un precedente avvenuto la settimana prima a Lisbona, dove tre ragazzi erano stati picchiati da un gruppo di uomini con i volti coperti da maschere mentre erano seduti ai tavolini esterni di un locale del quartiere Bairro Alto.

Grazie ai dispositivi di sicurezza, l’agguato è stato sventato e i tifosi coinvolti sono stati individuati e puniti. Il calcio deve essere uno sport che unisce e non divide, e gli episodi di violenza non devono essere tollerati. È importante che le autorità competenti continuino a lavorare per garantire la sicurezza di tutti i tifosi, senza distinzioni di squadra o nazionalità.

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