Una scoperta amara è stata fatta da un cittadino di Busto Arsizio riguardo al servizio di anagrafe a domicilio per le persone disabili. Mentre in molti altri comuni questo servizio è gratuito, a Busto Arsizio viene richiesto un rimborso spese forfettario di 15 euro. Questa scoperta è stata confermata anche sul sito dell’amministrazione e ha suscitato l’interesse dell’assessore Mario Cislaghi.

Questa situazione è amara per due ragioni. La prima riguarda una questione di principio: il documento fondamentale nel nostro Paese, che è anche uno strumento per accedere a diversi servizi, dovrebbe avere lo stesso costo per tutti i cittadini. Il servizio a domicilio è destinato solo a coloro che, per gravi motivi di salute, non possono spostarsi.

Non è solo una questione di cifra, anche se su questo punto bisogna ragionare. Perché un rimborso spese di 15 euro? Il servizio viene svolto durante l’orario di apertura degli uffici e il tempo del funzionario è dedicato a tutti i cittadini. Allora perché questa cifra? Considerando un percorso periferico da Madonna Regina al Redentore o a Borsano, il costo del carburante oscilla tra i 60 e gli 80 centesimi solo per andare.

Si può anche leggere che il rimborso deve essere pagato tramite bollettino sul conto corrente postale intestato al Comune di Busto Arsizio e l’attestazione di avvenuto pagamento deve essere consegnata al personale addetto insieme alla richiesta del servizio a domicilio. In alternativa, si può effettuare un bonifico bancario con relativa consegna o pagare in contanti presso la Tesoreria del Comune di Busto Arsizio e consegnare la reversale di avvenuto pagamento al personale addetto.

Prima ancora di tutto questo, l’istanza per il servizio a domicilio deve essere presentata all’ufficio anagrafe da un delegato della persona interessata, insieme al documento di riconoscimento dell’interessato e al certificato medico.

La cifra di 15 euro rappresenta una spesa significativa per molte persone che vivono con una pensione di invalidità. Oltre ai 22,20 euro già richiesti per la carta d’identità, si aggiungono anche i costi per le foto.

Questa è una questione di principio, ma anche una riflessione economica importante, soprattutto per chi si trova in difficoltà anche da un punto di vista finanziario.

Oltre alla carta d’identità, il servizio a domicilio viene offerto anche per le autenticazioni previste dal D.P.R. n. 445/2000 o da altre leggi speciali, come ad esempio la delega a riscuotere la pensione o le dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà rivolte ai privati o i passaggi di proprietà dei veicoli. In tutti questi casi, il servizio viene sempre pagato.

L’assessore Mario Cislaghi è stato informato di questa situazione e sta valutando come sia nata questa disposizione per portarla all’attenzione dell’amministrazione.

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