Corte dei Conti: condanna per ex primario di Saronno e infermiera killer
La Corte dei Conti ha emesso una sentenza di danno erariale nei confronti dell’ex primario del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, Leonardo Cazzaniga, e dell’infermiera Laura Taroni, anche nota come l'”inferniera killer”. Di conseguenza, la Guardia di Finanza di Como ha proceduto al sequestro conservativo di 2,2 milioni di euro a carico di Cazzaniga e 900mila euro a carico di Taroni.
Entrambi sono stati ritenuti responsabili di aver causato danni all’erario dell’azienda ospedaliera per cui lavoravano. Da un lato, hanno causato danni economici dovuti ai risarcimenti che l’ospedale ha dovuto pagare ai familiari dei pazienti deceduti. Dall’altro, hanno arrecato un danno non patrimoniale, danneggiando l’immagine dell’ospedale e mettendo in discussione la sua capacità assistenziale.
L’inchiesta, nota come “Angeli e demoni”, è iniziata nel novembre 2016 con l’arresto del medico e dell’infermiera. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2011 e il 2014. Laura Taroni è stata condannata definitivamente a 30 anni di carcere per l’omicidio del marito, Massimo Guerra, e della madre, Maria Rita Clerici. Le morti sono state causate da una combinazione letale di farmaci somministrati per un lungo periodo di tempo, il cui motivo era liberarsi dei due ostacoli che interferivano nella relazione tra Taroni e Cazzaniga.
Cazzaniga, che ha sempre sostenuto che i farmaci somministrati servivano ad alleviare le sofferenze dei pazienti e non avevano altri scopi, è stato condannato all’ergastolo per aver causato la morte intenzionale di 9 pazienti. Recentemente, la Procura generale di Milano ha chiesto la condanna del “dottor morte” anche per la morte di un uomo di 84 anni di Rovello Porro, avvenuta circa vent’anni fa, secondo l’accusa.