L’avvocato Angelo Branchi è stato condannato per estorsione e dovrà scontare una pena di sette anni di carcere. Dopo essere stato condannato in primo grado a Cremona e in secondo grado a Brescia, anche la Cassazione ha confermato la sentenza. Adesso, per Branchi si sono aperte le porte della prigione di San Vittore.

L’accusa di estorsione è stata mossa nei confronti di Branchi in quanto, agendo per conto del suo assistito Antonio Silvani, aveva inviato lettere di ingiunzione di pagamenti ai clienti di quest’ultimo, che gestiva una ditta di serramenti. Il metodo di Silvani era semplice: eseguiva i lavori, veniva pagato in nero e, dopo qualche anno, emetteva una fattura richiedendo il pagamento.

I clienti si opponevano a pagare e Branchi, per conto di Silvani, inviava loro lettere di ingiunzione, arrivando anche al sequestro dei beni in caso di mancato pagamento del presunto debito. Tutto ciò si basava sul fatto che i clienti avevano pagato in nero e quindi non si sarebbero autodenunciati. Questa procedura è stata efficace per un po’ di tempo, ma poi alcuni clienti hanno denunciato l’estorsione, portando alla luce l’intera vicenda.

I giudici, dopo aver ascoltato le testimonianze, hanno deciso di rinviare a giudizio sia Silvani che Branchi. Mentre Silvani ha scelto il rito abbreviato, ottenendo uno sconto di un terzo della pena e una condanna definitiva a quattro anni e otto mesi in Cassazione nel 2022, Branchi ha sempre optato per il rito ordinario, venendo però sempre condannato.

Ora, con la sentenza esecutiva della Cassazione, Branchi dovrà scontare la sua pena in carcere. Si tratta di una conclusione che mette la parola fine a questa vicenda di estorsione, che ha causato danni e disagi ai clienti di Silvani.

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