Si fa arrestare per non essere espulso: la storia di un uomo marocchino di 28 anni che ha scatenato il caos nella Questura di Monza. Questo individuo, che era stato rilasciato dopo una condanna di sette anni per reati legati alla droga, avrebbe dovuto essere trasferito al Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Potenza per essere poi rimpatriato in Marocco. Tuttavia, ha deciso di opporsi al trasferimento e è stato nuovamente arrestato per resistenza e violenza nei confronti di un pubblico ufficiale.
Questo individuo è arrivato in modo irregolare in Italia nel luglio del 2015 e poco dopo è finito nei guai per spaccio di droga, venendo arrestato nella zona delle Groane. Lunedì, quando si è reso conto che sarebbe dovuto tornare a casa, ha iniziato a comportarsi in modo violento, tanto che neanche lo spray al peperoncino utilizzato dalle forze dell’ordine è riuscito a calmarlo.
Prima di essere riarrestato, ha cercato di ingoiare un anello che aveva al dito e ha tentato di dare fuoco a un materassino in gommapiuma. Ha continuato a colpire gli operatori con calci e pugni, riuscendo anche a liberarsi dalla loro presa e a fuggire attraverso una finestra. Dopo aver percorso alcuni metri all’interno del perimetro della Questura, è stato raggiunto e fermato da sei operatori.
A quel punto è stato nuovamente arrestato per danneggiamento, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. È stato riportato nel carcere di Monza Sanquirico, in attesa del processo che si è tenuto il martedì 8 agosto. Durante il processo, è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione e gli è stata data l’autorizzazione all’espulsione. Successivamente, è stato condotto al Cpr di Milano.
Questa vicenda mette in luce la difficoltà nel gestire situazioni del genere, in cui individui irregolari che hanno commesso reati cercano di evitare l’espulsione mettendo in atto comportamenti violenti. È importante che le autorità competenti siano in grado di affrontare tali situazioni in modo adeguato, garantendo la sicurezza di tutti gli operatori coinvolti e la corretta applicazione della legge.