Una donna è stata sorpresa mentre cercava di introdurre droga nel carcere di Monza con l’intenzione di consegnarla al figlio durante un colloquio. Il personale di Polizia Penitenziaria ha prontamente denunciato la donna, che è stata fermata sul posto. Questo episodio ha sollevato l’attenzione sul problema delle droghe all’interno delle carceri e ha portato il segretario nazionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria, Mirko Manna, a chiedere un potenziamento del servizio antidroga con l’utilizzo di cani addestrati.

Il carcere di Monza è uno degli istituti circondariali più sovraffollati d’Italia, con 680 detenuti presenti quando la capienza prevista è di soli 400. Nonostante la carenza di personale, in particolare degli ispettori e dei sovrintendenti, il personale di Polizia Penitenziaria riesce comunque a garantire la sicurezza e contrastare l’introduzione di droghe all’interno del carcere.

Tuttavia, l’episodio della donna che ha tentato di far entrare droga nel carcere evidenzia la necessità di ulteriori misure preventive. L’utilizzo di cani addestrati per individuare la presenza di droga potrebbe rappresentare una soluzione efficace per contrastare il fenomeno. Questi animali sono in grado di percepire gli odori anche in piccole quantità e potrebbero essere un valido aiuto per prevenire l’introduzione di sostanze illecite nelle carceri.

Il segretario nazionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria, Mirko Manna, ha sottolineato l’importanza di investire nella formazione e nell’addestramento di cani antidroga per migliorare la sicurezza all’interno dei penitenziari. Inoltre, ha ribadito la necessità di potenziare il personale di Polizia Penitenziaria, in particolare degli ispettori e dei sovrintendenti, per garantire una maggiore efficacia nella prevenzione e nel contrasto all’introduzione di droghe nelle carceri.

L’introduzione di droghe all’interno dei penitenziari rappresenta una grave minaccia per la sicurezza degli operatori e degli stessi detenuti. È fondamentale adottare misure efficaci per contrastare questo fenomeno e garantire un ambiente sicuro all’interno delle carceri. L’utilizzo di cani antidroga potrebbe essere una soluzione efficace, ma è necessario anche un impegno concreto da parte delle istituzioni per potenziare il personale e migliorare le condizioni di lavoro all’interno dei penitenziari. Solo così si potrà garantire una maggiore sicurezza e prevenire l’introduzione di sostanze illecite nelle carceri.

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