Omicidio a Mapello: lunedì 28 agosto l’addio alla vittima

Dopo centoventisei giorni dal ritrovamento del cadavere di Stefania Rota, finalmente potrà avere un funerale. Lunedì 28 agosto, alle 15, nella chiesa di San Michele, verrà riconsegnata la salma ai parenti della donna. La relazione autoptica completa ha permesso al sostituto procuratore di chiudere l’indagine e consentire così la sepoltura. Inizialmente, la morte sembrava dovuta a cause naturali, senza segni di scasso e con un corpo sul quale il tempo aveva celato le ferite. Tuttavia, grazie all’intervento del vicecomandante dei carabinieri di Ponte San Pietro e del Nucleo investigativo, è emerso che dietro quella morte si nascondeva un omicidio. L’assassino è stato identificato in Ivan Perico, cugino di Stefania. L’uomo, ex agente di commercio, ha confessato il suo gesto davanti ai carabinieri il giorno dell’arresto, ma quelle parole non sono state considerate valide in quanto pronunciate senza la presenza di un avvocato. Successivamente, ha confermato la sua colpevolezza davanti al pm e ai suoi nuovi difensori. Ora, la chiusura delle indagini sembra essere imminente. Il quadro dell’omicidio è chiaro, ma resta ancora da capire cosa abbia spinto Perico ad uccidere la cugina. Secondo le sue parole, il motivo sarebbe stato un’accesa discussione riguardante la regolarità di trentatré metri quadrati di garage rimasti abusivi dopo che Stefania aveva avuto il condono per una parte del capannone confinante. Quindi, si attende il processo per comprendere meglio gli eventi e capire se verranno contestate aggravanti da ergastolo. È probabile che, alla luce della confessione di Perico, verrà contestato anche l’incendio doloso dello studio del geometra che aveva seguito la pratica di condono di Stefania. Un uomo, corrispondente alla descrizione di Perico, è stato visto gettare del liquido infiammabile contro la vetrata dello studio e incendiarla. La sua auto, una Ford Fiesta blu, è stata ripresa da una telecamera con una tanica sul sedile del passeggero. L’auto è stata trovata poco distante dalla casa della vittima e i tracciati del Gps corrispondono alle celle agganciate dal cellulare di Perico. Il cadavere di Stefania è rimasto per sessantanove giorni nella sua abitazione, con la porta chiusa a chiave e le chiavi e la borsa sparite. Durante questo periodo, due amiche della vittima si sono preoccupate della sua assenza e hanno contattato anche Perico, il quale ha dato una scusa poco convincente riguardo alla sua scomparsa. Infine, le amiche hanno avvisato i carabinieri. Nel diario della vittima è stata trovata l’ultima annotazione, datata 11 febbraio, in cui scriveva di essere attenta a Ivan. Ora, si dovrà attendere il processo per ottenere ulteriori dettagli su questa tragica vicenda.

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