Nino Caianiello oggi, lunedì 12 settembre, sarà presente in aula a Milano per il processo della Mensa dei Poveri. Questo processo, iniziato nel maggio del 2019, ha portato all’arresto di diversi membri di Forza Italia in provincia di Varese, tra cui Caianiello. L’accusa sostiene che questi arresti abbiano smascherato un sistema di corruzione e appalti truccati tra Milano e Varese.

Caianiello, considerato il capo di questo sistema, ha già patteggiato a una pena di 4 anni e 10 mesi ed è attualmente in affidamento ai servizi sociali. Altri membri di questo “universo gallaratese” di affari e professionisti corrotti hanno già concluso il loro percorso giudiziario. Gli anni in cui l’ex rappresentante di Forza Italia distribuiva incarichi e richiedeva il 10% dello stipendio in cambio sembrano essere ormai passati.

Tuttavia, il processo in dibattimento rimane aperto e lunedì potrebbe arrivare a una sentenza di primo grado davanti ai giudici del Tribunale di Milano. Secondo indiscrezioni, la Pubblica Ministero della Dda Silvia Bonardi dovrebbe replicare alle memorie difensive presentate dagli avvocati. La Corte presieduta dal giudice Paolo Guidi vorrebbe concludere entro lunedì e, in caso contrario, la sentenza sarebbe pronunciata il 9 ottobre.

Nel frattempo, sul fronte varesino, l’europarlamentare Lara Comi e l’ex patron di Tigros e candidato sindaco Paolo Orrigoni rischiano una condanna rispettivamente di 5 anni e 6 mesi e di 6 anni. Per l’ex consigliere regionale Angelo Palumbo sono stati chiesti 2 anni e 3 mesi, mentre per Carmine Gorrasi, direttore generale del Busto 81, sono stati chiesti 2 anni e 6 mesi per il finanziamento a Palumbo e un anno e 6 mesi per truffa ai danni del Parlamento Europeo. Per Giuseppe Zingale è stata chiesta una condanna a 4 anni.

I pubblici ministeri milanesi, invece, chiedono l’assoluzione del sindaco Andrea Cassani, considerato un baluardo di legalità, e di Marta Cundari, funzionaria del Comune di Gallarate. Chiesta anche l’assoluzione di Antonio Frascella, esponente di Forza Italia a Cassano Magnago, e di Paola Saporiti, ex assessore cassanese che è stata immortalata mentre consegnava una mazzetta da 500 euro direttamente a Caianiello. Secondo i pubblici ministeri, Saporiti ha ceduto solo dopo mesi di pressioni e minacce di rimuovere incarichi alla sorella. Infine, è stata chiesta l’assoluzione di Giuseppe Filoni e Marco Passaretta per la gestione del Cral dell’ospedale di Busto.

Lunedì si prospetta un’udienza maratona che potrebbe finalmente mettere fine a questa vicenda.

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