Una frode fiscale da 10 milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza nel Varesotto. L’indagine è stata avviata dalla Compagnia di Luino e ha rivelato elementi anomali nella gestione delle attività d’impresa di un’azienda operante nel territorio di Luino. Si è scoperto che la società capogruppo aveva emesso fatture per operazioni inesistenti provenienti da 15 diverse società sparse su tutto il territorio nazionale, occultando così un’ampia base imponibile al Fisco. L’attività economica del gruppo era incentrata sulla distribuzione di volantini e materiale pubblicitario ed era gestita da numerose imprese individuali e società di capitali legate a soggetti di origine pakistana. Queste aziende, formalmente intestate a questi individui, non avevano struttura operativa idonea a svolgere le prestazioni lavorative fatturate alla società capogruppo, e di conseguenza hanno omesso gli obblighi contabili, dichiarativi e di versamento delle imposte. Quattro persone sono state segnalate alla Procura della Repubblica di Varese per l’ipotesi di reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, mentre altre quindici persone sono state segnalate per l’emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Il Pubblico Ministero ha emesso un decreto di sequestro d’urgenza per un importo di oltre 3 milioni di euro e sono state condotte perquisizioni personali, locali e informatiche nei confronti degli indagati e della società coinvolta. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato il sequestro preventivo. Questa operazione dimostra l’attenzione delle autorità nella lotta all’evasione fiscale, al fine di sottrarre il profitto derivante da reati fiscali che rappresentano un costo sociale e perdite per le fasce più deboli della società.

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