La Squadra Mobile di Sondrio, in seguito a un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Sondrio, ha eseguito due misure cautelari dell’obbligo di dimora nei confronti di due individui accusati di concorso in truffa ai danni di una società tedesca. Le indagini hanno rivelato un presunto sistema efficace ideato dai due indagati, che consisteva in diverse fasi e coinvolgeva l’utilizzo di due società: una fittizia con sede legale in provincia di Sondrio intestata a prestanome residenti fuori provincia, e l’altra con sede legale sempre in provincia di Sondrio, il cui amministratore unico, destinatario di una misura cautelare, risulta essere un soggetto residente in Valle.

Nella prima fase, la vittima è stata contattata tramite Facebook da un individuo che si è presentato come intermediario per una trattativa commerciale riguardante l’acquisto di materiale sanitario da parte della società fittizia (valore commerciale di 108.000 euro). Per finalizzare l’acquisto, è stato creato un gruppo WhatsApp composto solo da utenti coinvolti nelle trattative, ma intestati a soggetti inesistenti, tra cui uno che si è spacciato per il proprietario della società fittizia. La trattativa si è conclusa positivamente anche grazie al fatto che l’azienda tedesca ha richiesto e ottenuto un anticipo in denaro di circa 2.500 euro prima della consegna della merce.

Successivamente è emerso che un altro individuo, destinatario di una misura cautelare, non è mai comparso fino a questa fase della truffa. Al fine di convincere l’azienda tedesca dell’operazione commerciale, ha effettuato un bonifico di 2.500 euro come acconto sul proprio conto corrente.

L’azienda tedesca ha organizzato la spedizione del materiale in Italia, che è stato scaricato in un magazzino a Castione Andevenno dopo che il presunto proprietario della società fittizia ha inviato all’azienda fornitrice, tramite WhatsApp, una copia falsa del bonifico di 105.500 euro, effettuato come saldo della merce. Questo documento è risultato essere completamente falso e utilizzato dai truffatori per ingannare le persone truffate.

Le indagini si sono concentrate sulle operazioni bancarie e sugli aspetti finanziari e societari delle società coinvolte, riuscendo a stabilire i vari collegamenti. Attraverso accertamenti telematici, è stato chiarito che dietro alle due società coinvolte c’era sempre una sola persona, considerata l’organizzatore della truffa.

Si tratta di un individuo già noto per reati simili, che ha ricevuto ieri, martedì 10 ottobre 2023, la notifica dell’obbligo di dimora nel comune di Sondrio da parte della Squadra Mobile di Sondrio. Il suo complice, senza precedenti penali, che in passato aveva ricoperto incarichi in una delle società coinvolte, ha ricevuto la notifica dell’obbligo di dimora nel comune di Benevento da parte della Squadra Mobile di Benevento, sempre ieri.

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