La situazione al carcere di Pescarenico a Lecco è allarmante. Le sigle sindacali hanno denunciato la mancanza di personale e hanno proclamato lo stato di agitazione. Le segreterie provinciali delle organizzazioni sindacali hanno annunciato di intraprendere ogni utile iniziativa di protesta per tutelare il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Lecco.

La modifica del modello custodiale dell’Istituto, che prevede che i detenuti rimangano chiusi in cella per tutta la giornata, ha suscitato preoccupazione e rischio di malcontento tra i detenuti. Le sigle sindacali chiedono che il reparto di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Lecco venga dotato delle adeguate risorse umane e materiali per adempiere al mandato istituzionale in maniera funzionale e sicura.

Il consigliere regionale Giacomo Zamperini ha espresso la sua preoccupazione per la situazione e ha chiesto un aumento dell’organico. Ha scritto al Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per chiedere un incontro e salvaguardare quanto svolto in questi anni dalla Direttrice e dalla Comandante della Polizia Penitenziaria del carcere di Pescarenico.

La mancanza di personale e le carenze strutturali del carcere sono allarmanti e potrebbero non essere compatibili con le recenti disposizioni emesse dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. È importante garantire la qualità del servizio e non portare allo stremo il personale con straordinari, ferie saltate e mancati riposi.

La preoccupazione riguarda non solo l’interno delle mura del carcere, ma anche l’esterno. È necessario agire al più presto per risolvere questa situazione critica e garantire la sicurezza del personale e dei detenuti.

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