Il caso della gara d’appalto per l’assegnazione della struttura sportiva in Viale Geno a Como sembra non essere ancora chiuso. Nonostante la sentenza di non luogo a procedere a carico della Pallanuoto Como, i rapporti tra la società e il Comune rimangono tesi. L’accusa di turbativa d’asta e falso ideologico è stata respinta dal giudice per le indagini preliminari Walter Lietti nei confronti di Giovanni Dato, Federica Dato e Carlo Lazarich.

Tuttavia, la società sportiva ha chiesto al Comune di Como dei documenti per fare chiarezza sulla vicenda, ma non ha ottenuto alcuna risposta. Pallanuoto Como ritiene che la vicenda abbia danneggiato l’immagine della società e dei suoi rappresentanti e che sia di forte interesse pubblico. La società ha anche criticato l’amministrazione e Alessandro Rapinese per la mancanza di trasparenza e per la propaganda che ha circondato la vicenda.

Nonostante la sentenza, sembra che il caso non sia ancora chiuso e che ci siano ancora molte domande senza risposta. La trasparenza e l’imparzialità nella gestione dei beni pubblici dovrebbero essere garantiti e rispettati da tutte le parti coinvolte. La vicenda dovrebbe essere un monito per evitare situazioni simili in futuro e per garantire un’adeguata gestione dei beni pubblici.

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