La Guardia di Finanza ha portato a termine un’operazione di sequestro basata su un decreto emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Busto Arsizio, su richiesta della Procura della Repubblica di Busto Arsizio. L’indagine riguardava il sistema delle frodi relative al “bonus facciate 90%”. In particolare, sono state analizzate le attività svolte dalla Compagnia di Gallarate e dal Gruppo di Legnano nei confronti di società riconducibili a un unico amministratore.
Nel dettaglio, l’indagine della Compagnia di Gallarate ha riguardato l’analisi dei crediti generati in modo illecito da una società edile e dal suo rappresentante legale attraverso la sovrafatturazione. La somma indebita calcolata nel decreto di sequestro è di oltre 2 milioni di euro. Ad esempio, nonostante il condominio avesse pagato alla società incaricata 40.000 euro, la società edile ha emesso una fattura di 400.000 euro all’Agenzia delle Entrate, facendo apparire che il condominio avesse pagato solo 40.000 euro.
Durante l’indagine, i finanzieri di Gallarate hanno analizzato la documentazione dei cantieri interessati, situati a Gallarate, Cardano al Campo, Cassano Magnago, Busto Arsizio e Parabiago. Hanno confrontato la documentazione acquisita presso la sede della società con le dichiarazioni dei proprietari degli immobili e con i conti correnti ottenuti tramite i poteri di polizia valutaria. Sono emerse segnalazioni di operazioni sospette da parte della società e del suo rappresentante legale.
È stato scoperto un meccanismo illecito in cui il condominio o il singolo proprietario riceveva una fattura da pagare senza una dettagliata documentazione dei lavori da eseguire. Tuttavia, la società edile generava un credito fiscale molto più alto per il cliente, fino al 300% in più di quanto spettante.
La procedura per rendere inutilizzabili i crediti non sequestrati è stata avviata durante l’indagine, con una segnalazione all’Agenzia delle Entrate. Sono stati sequestrati i crediti relativi a due cantieri ancora in possesso della società, per un valore di 812.000 euro. Per gli altri crediti monetizzati attraverso la cessione a istituti di credito, è stato sequestrato il denaro in possesso della società e dei beni del rappresentante legale.
La società ha utilizzato l’ingente disponibilità finanziaria illecitamente monetizzata per l’uso di diverse auto di lusso, tra cui Lamborghini Huracan STO, Ferrari 812 Superfast, Ferrari 488, Ferrari FF, Ferrari F8 e una vettura da pista chiamata Radical. Le auto sono state utilizzate sia per scopi personali del rappresentante legale sia per un business emergente nel settore del noleggio a breve termine.
L’operazione svolta dal Gruppo Legnano è stata avviata dopo un controllo fiscale nei confronti dello stesso amministratore, che possiede anche un’altra attività nel settore della costruzione e della ristrutturazione degli edifici, al fine di contrastare le frodi nella cessione dei crediti.
Complessivamente, sono stati sequestrati 812.000 euro di crediti, 815.000 euro in disponibilità liquide, 3 immobili con relativi box auto, un’auto, 16 motoveicoli e 20.000 euro in quote societarie relative alle due società.
L’attività ispettiva ha permesso di individuare anomalie, criticità ed elementi di frode negli interventi edili controllati, anche attraverso interventi nei cantieri di Parabiago. Per questo motivo, i crediti d’imposta ceduti, per un valore di oltre 1 milione di euro, sono stati considerati “inesistenti” e la competente Procura della Repubblica è stata informata per le possibili accuse di indebita percezione di erogazioni pubbliche e truffa.
Questa operazione dimostra l’impegno della Guardia di Finanza nella prevenzione e nel contrasto di illeciti legati ai crediti di imposta derivanti da interventi edili agevolati. È importante tutelare la spesa pubblica per assicurare che le risorse versate dai cittadini siano correttamente impiegate e ritornino nelle tasche dei cittadini attraverso i servizi loro assicurati.
Si sottolinea che la responsabilità degli indagati sarà accertata solo in caso di sentenza di condanna definitiva.