Daniele Carobbio, un giovane di 26 anni di Oneta, ha recentemente realizzato un grande sogno: scalare l’Aconcagua, la montagna più alta della Cordigliera delle Ande. Il 15 dicembre, insieme a due amici, Andrea Begnis e Andrea Bertorello, ha raggiunto la cima di questa maestosa montagna argentina, che si eleva a 6.962 metri sopra il livello del mare.

Purtroppo, solo Bertorello è riuscito ad accompagnare Carobbio fino in cima, poiché Begnis ha dovuto rinunciare a causa del mal di montagna. Tuttavia, per Carobbio, raggiungere la vetta dell’Aconcagua è stato un sogno che si è avverato, soprattutto perché vent’anni prima suo padre aveva compiuto la stessa impresa nel 2003. Questo ha reso l’esperienza ancora più speciale ed emozionante per il giovane scalatore.

Carobbio, appassionato di arrampicata e sci di fondo, ha dichiarato al quotidiano L’Eco di Bergamo che desidera diventare una guida alpina. L’ascesa dell’Aconcagua è stata la sua prima sfida ad altitudini così elevate, dopo un allenamento che ha svolto anche sul monte Alben, una modesta vetta orobica che supera appena i duemila metri ma che è molto vicina alla sua casa. Questo allenamento gli ha permesso di prepararsi al meglio per l’impresa che lo attendeva.

Raggiungere la cima dell’Aconcagua non è stato solo un traguardo personale per Carobbio, ma anche un modo per onorare il ricordo di suo padre e per dimostrare a se stesso di essere in grado di superare le sfide più difficili. La sua determinazione e la sua passione per la montagna gli hanno permesso di realizzare un sogno che sembrava irraggiungibile.

Ora, Daniele Carobbio può guardare al futuro con ancora più fiducia e determinazione. La scalata all’Aconcagua è stata solo l’inizio di una lunga e avventurosa carriera nella montagna, che spera di poter condividere con altre persone come guida alpina. La sua storia è un esempio di come i sogni possano diventare realtà, se si ha la volontà e il coraggio di perseguirli.

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