Bambino di 7 anni si risveglia dopo il primo trapianto a cuore fermo su un minore in Italia
Il bambino di 7 anni, che si è sottoposto al primo trapianto a cuore fermo su un minore in Italia, sta bene e si trova ancora in ospedale dopo essere uscito dalla terapia intensiva. Questa è una grande novità nel campo dei trapianti, in quanto fino ad ora questa operazione non era mai stata eseguita su un bambino, ma solo su adulti. Il primo trapianto a cuore fermo su adulti è stato effettuato a maggio scorso presso il Papa Giovanni e da allora una dozzina di persone sono state sottoposte a questa procedura.
Tuttavia, questa operazione non era mai stata tentata in ambito pediatrico in Italia e l’autorizzazione è stata ottenuta solo pochi giorni prima dell’intervento. L’équipe del Centro trapianti di cuore, diretta da Amedeo Terzi, insieme agli specialisti del Dipartimento cardiovascolare, ha eseguito l’operazione con il supporto dei rianimatori, coordinati in sala da Lorenzo Grazioli, dei perfusionisti e dello staff infermieristico.
Il bambino soffriva di una miocardiopatia dilatativa ed era in lista d’attesa da quest’estate. L’organo è arrivato poco prima di Natale, il 21 dicembre scorso, e l’intervento ha coinvolto cinquanta professionisti in tre sale operatorie, per un totale di tredici ore tra il momento del prelievo e quello del trapianto.
Secondo quanto riportato oggi da L’Eco di Bergamo, il bambino è stato estubato già il giorno successivo all’operazione e non prova dolore, ma fa molte domande su ciò che è successo durante il suo sonno. I medici gli hanno spiegato che aveva fatto un viaggio su una navicella spaziale per aiutarlo ad affrontare l’operazione. La madre ha aggiunto che degli elfi laureati in medicina hanno risolto il problema al suo cuore e che presto tornerà alla sua vita normale. Nel 2024 dovrà affrontare molti esami e controlli, ma sono fiduciosi nel futuro e grati al donatore e alla sua famiglia.
A rendere possibile questo “miracolo di Natale” è stato un sedicenne, colpito da una grave forma di cerebropatia a causa di un’emorragia cerebrale alla nascita. Recentemente è stato colpito da una polmonite che gli impediva di respirare autonomamente. I suoi genitori hanno dato il consenso per la donazione degli organi e così la loro scelta ha permesso a un bambino di sopravvivere con un cuore nuovo. Il fegato del giovane è stato trapiantato a un altro bambino nello stesso ospedale, mentre i reni sono stati donati ad altri due piccoli pazienti.