La Bocca di Lierna o Bocchetta di Lierna, situata a 1356 metri sul livello del mare è un passo di montagna che si trova a Lierna, sul lago di Como, fra il monte Palagia e il monte Cucco. Il Monte Palagia (1549 m.s.l.m.) è una delle cime minori del gruppo delle Grigne. Il monte Cucco fa parte dell’Alpe di Lierna ed è sulla strada del Sentiero del Viandante passando dal Borgo di Genico a Lierna. Per chi ha voglia di esplorare questa zona del Lario, da dove si gode la vista di panorami mozzafiato, proponiamo due sentieri suggeriti dalla Pro Loco Lario Occidentale, le foto sono invece di Massimo Lozzi.

SENTIERO n° 71 – GENICO-MEZZEDO-ALPE DI LIERNA-B. CALIVAZZO
Quota 1420 m. dislivello 1200 m. difficoltà = E percorrenza: ore 3
Itinerario lungo ma vario, panoramico e caratteristico, non troppo faticoso e di notevole soddisfazione.

Dall’Ufficio Turistico (Stazione FS) si scende, e si risale a sinistra passando sotto il ponte della ferrovia. Si segue la strada asfaltata, ad un bivio (Uff. postale) , prendere a sin. (direzione Genico) e dopo una grande curva, a sin. Cartelli indicatori. Si segue un viottolo, e dopo una larga scalinata ed un tratto asfaltato si giunge ad un bivio, con una fontanella e cartelli indicatori. (a sin. variante n° 71a – più diretta e ripida), e si sale per boschi fino alla suggestiva forra del Fosso Brentalone, e poco più sopra si giunge alla Croce di Brentalone (punto panoramico e tavolo pic-nic-653 m). Proseguendo in costa, si giunge ai soleggiati prati dell’Alpe Mezzedo (868 m). Si incontra poco dopo il bivio per la deliziosa chiesetta romanica di San Pietro e orfanella, e si continua sulla destra lungo la costa della montagna, per giungere alla Forcella dell’Alpe (1132 m).

Il sentiero prosegue nei boschi, incontrando dopo poco la strada sterrata di servizio che sale all’alpe (1249 m-ore 2, 30). Si continua in leggera salita lungo tracce attraverso i prati e ci si addentra poi più ripidamente a destra in un bosco di larici. Ad un bivio poco marcato (ometto) si lascia a destra il sentiero che sale ripido alla Bocca Palagia (dove arriva il sentiero n°73) e si sale con pendenza meno accentuata alla Bocca di Calivazzo. Qui grandioso panorama della Grigna Settentrionale. Cartelli segnaletici. Da qui si dipartono numerosi sentieri, sia verso l’alto (Monte Pilastro, Bocca di Prada), sia verso il basso (Alpe di Calivazzo, Bocca di Verdascia).

SENTIERO n° 72 – SOMACA-CALANCA-B.PALAGIA-ALPE DI LIERNA
Quota 1378 m dislivello 1153 m difficoltà = EE percorrenza : ore 2,30
Questo sentiero, panoramico ed interessante, nella parte superiore è soggetto alla caduta di sassi. Pur non presentando particolari difficoltà, data la severità del luogo ed i pericoli oggettivi è da considerarsi riservato ad escursionisti esperti. Si raccomanda la massima prudenza (evitare in giornate di forte vento, nelle ore di disgelo, durante o subito dopo le precipitazioni piovose ed in presenza di animali).

Dall’Ufficio Turistico come per l’ it.n° 71 fino al bivio con la fontanella. Qui a ds. Salire fino ad una curva. Sulla ds. per un ripido viottolo acciottolato che passa presso il vecchio torchio (visibile la ruota a pale), si passa sotto la superstrada e giunge a un crocicchio (fontanella con acqua della Fonte di Val Onedo). Qui cartelli indicatori, bacheca con cartina ed inizio segnalazioni con bandierine. Su dritti per una bella mulattiera badando alle segnalazioni che deviano due volte verso sin. Proseguire per bei boschi fino ad una teleferica nei pressi di una baracca. Qui il bosco va diradandosi, e dopo un tratto ripido si sbuca sui prati alti, con suggestiva visione delle pareti sovrastanti. Il sentiero continua in debole pendenza fino ad un bivio, dove riprende a salire verso ds. (ore 1,00). (Proseguendo invece dritti in falsopiano ci si trova sul sent. n° 72b che con un percorso piacevole in ambiente selvaggio superando Val Camosci e Val Pì scende per cenge panoramiche, boschi e canali alla Croce di Brentalone, sul sentiero n° 71 (v.).

Il sentiero della “calanca” prosegue costeggiando il fianco della montagna, tra un susseguirsi di canali e cenge in un panorama mozzafiato, con sopra immani pareti dolomitiche che lo sovrastano e sotto ripidissimi prati, balze di rocce, e verdi boschi che scendono fino all’azzurro lago. Proseguendo la salita, continua ma mai ripida, si incontra, al riparo di uno sperone di roccia il “casel del Bais” : un minuscolo ricovero, memoria di tempi non troppo lontani in cui questi ripidissimi prati venivano tagliati per ricavare fieno. (ore 1,50). Di proprietà privata, è stato recentemente recuperato dal duro lavoro di numerosi volontari (tutto è stato portato in loco a spalla!). E’ aperto ed accessibile in caso di bisogno (si raccomanda la massima cura e pulizia, e di non lasciare rifiuti di ogni genere!). Si prosegue la salita lungo un costone erboso e poco dopo ci si raccorda al sent. n° 73 che giunge da ds. e per esso (v.) lungo i ripidi prati finali raggiunge Bocca Palagia (ore 2, 30).

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