VOGHERA. Ieri mattina (30 gennaio), Voghera si è svegliata con il suono dei clacson nella nebbia dell’ultimo martedì di gennaio. Era il primo appuntamento con la protesta degli agricoltori oltrepadani, organizzata dal coordinamento nazionale “Riscatto agricolo”, contro le politiche stabilite dall’Unione Europea per il settore. Centoventi trattori sono partiti verso le 9 dal parcheggio sud dell’ex caserma di cavalleria, seguendo il percorso concordato con il Comune e la questura per ridurre al minimo i disagi alla viabilità.
Sui trattori non sventolavano bandiere di associazioni di categoria, ma molti avevano issato il tricolore e decorato i mezzi con cartelli di protesta. Alcuni dei messaggi scritti sui trattori erano: “Un futuro per l’agricoltura e il Made in Italy”, “Coltiviamo la vita non fatela morire”, “La burocrazia ci sta uccidendo”, “Difendiamo l’agricoltura italiana”, “È la terra che nutre l’uomo non l’industria”, “Agricoltura è vita”, “No insetti, sì grano italiano”.
Alla guida dei trattori c’erano molti giovani, le nuove generazioni che portano avanti le aziende, e anche alcune donne. Arrivavano da tutto l’Oltrepo Pavese, compresa l’alta collina e persino qualcuno dal Tortonese. Pochi provenivano dall’Oltrepo orientale, ma hanno promesso di unirsi ai prossimi appuntamenti a Casteggio, Broni e Stradella.
I trattori procedevano suonando il clacson per far sentire la protesta dell’agricoltura in tutta la città. I passanti applaudivano dai marciapiedi, facendo segni di approvazione e immortalando l’evento con gli smartphone. Gli automobilisti salutavano con i fari accesi.
La polizia locale di Voghera, la polizia e i carabinieri sorvegliavano il lungo serpentone di trattori. All’incrocio tra via Fratelli Rosselli e viale Kennedy era il comandante dei vigili iriensi, Mauro Maccarini, a regolare il traffico con la paletta. Dopo due giri del percorso, i trattori rientravano nell’ex caserma per una pausa e per rispondere alle domande dei giornalisti. Qualcuno portava vassoi di pizza e focaccia per aiutare, mentre nel bagagliaio di un’auto compariva un pentolone di pasta e fagioli bollente che veniva distribuito insieme a un bicchiere di vino per ristorare i partecipanti dal freddo pungente.
Oggi (31 gennaio) la protesta si replica a Casteggio, con il corteo che partirà alle 9 dal piazzale della stazione. Domani (1 febbraio) gli agricoltori saranno a Broni e venerdì (2 febbraio) a Stradella.