La Corte d’Appello ha confermato l’ergastolo per Alessandro Maja, l’uomo responsabile della strage avvenuta a Samarate. Nella notte tra il 3 e il 4 maggio del 2022, Maja uccise la moglie Stefania Pivetta e la figlia Giulia, di soli 16 anni, ferendo gravemente il figlio maggiore Nicolò, oggi 22enne, l’unico sopravvissuto alla tragedia avvenuta nella loro casa di famiglia.
La richiesta della difesa di una nuova perizia psichiatrica è stata rigettata dalla Corte d’Appello, in quanto Maja era già stato dichiarato capace di intendere e volere nel primo grado di giudizio. I giudici di secondo grado hanno quindi confermato la sentenza della Corte d’Assise del Tribunale di Busto, presieduta da Giuseppe Fazio. L’avvocato Stefano Bettinelli, parte civile nel processo, ha commentato: “La sentenza di primo grado era molto ben motivata. La Corte ha rigettato la richiesta di una nuova perizia psichiatrica per Alessandro Maja, poiché già nel primo grado era stato dichiarato capace di intendere e volere al momento del fatto. Ci aspettiamo un ricorso in Cassazione”.
Durante l’udienza era presente Giulio Pivetta, padre di Stefania e nonno di Giulia e Nicolò. Ha dichiarato: “La giustizia qualche volta c’è. Ho provato pietà nel vederlo, ma non credo alle sue scuse, sono solo per avere un vantaggio per sé. La legge esiste e ringrazio il mio avvocato per questa sentenza”. Alessandro Maja ha rilasciato spontanee dichiarazioni, chiedendo perdono per ciò che ha fatto. Nicolò, il figlio sopravvissuto, aveva già dichiarato: “È giusto l’ergastolo. Nessun perdono”. Attualmente Nicolò è ricoverato in ospedale per l’ultimo grande intervento causato dalle ferite inflitte dal padre alla testa.