Il Superbonus 110% sulle unità unifamiliari ha dato del filo da torcere a molti cittadini, tra cui G.M. della provincia di Varese, il quale ha fatto tutto ciò che la legge richiedeva per ottenere il credito, ma senza successo. Nonostante la proroga di sei mesi concessa dal ministro Giorgetti, le banche continuano a rifiutare i crediti di coloro che sono in regola con le condizioni poste dal legislatore.
G.M. ha ancora la casa trasformata in un cantiere, con i lavori fermi ormai da tempo perché i crediti non sono stati sbloccati. Il general contractor, privo del rimborso e quindi della liquidità necessaria, non può ordinare i materiali per proseguire i lavori, con tutte le conseguenze del caso. La questione dei crediti bloccati non è stata ancora risolta e da qui al 30 settembre, data ultima per completare i lavori, il tempo si riduce ulteriormente.
G.M. si chiede perché in Veneto gli enti locali sono intervenuti per sbloccare i crediti incagliati, mentre in Lombardia questa ipotesi non viene nemmeno presa in considerazione. Se la situazione non cambierà, è pronto a ricorrere alla Corte di Strasburgo e a fare un esposto in Procura.
Il Superbonus 110% è stata una trappola per molti cittadini, come ha dichiarato G.M., il quale viene voglia di vendere tutto e andarsene da questo paese folle. Lo Stato pretende che il cittadino rispetti le leggi, ma poi non rispetta il cittadino. È necessario che il Governo prenda in considerazione la situazione finanziaria di coloro che hanno aderito al Superbonus e intervenga per sbloccare i crediti incagliati, nell’interesse delle aziende e dei cittadini che rappresentano.

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