La Polizia di Stato ha compiuto un importante sequestro a carico di un 49enne residente a Rho, ritenuto un elemento di spicco della ‘ndrangheta nella zona. Sono stati sequestrati quattro immobili e diversi conti bancari, in vista della confisca. L’uomo si trovava già in carcere da novembre, in seguito all’arresto effettuato dalla Squadra Mobile della Questura di Milano. Nel 2010 era stato condannato per omicidio e dal 2008 si sospettava della sua appartenenza alla ‘ndrangheta.

L’operazione che ha portato all’arresto del 49enne riguardava lo smantellamento della locale di Rho, con oltre 50 persone coinvolte in vario modo in reati come l’associazione mafiosa, il traffico di droga e di armi, l’estorsione e altro ancora. Il 49enne era considerato al vertice dell’organizzazione, ereditata dal padre, già condannato per gli stessi motivi.

Oggi, l’uomo è accusato anche di aver organizzato il controllo mafioso del territorio, con violenza e minaccia, dedicandosi a rapine, minacce, percosse, danneggiamenti seguiti da incendi. La procura lo considera un uomo dalla pericolosità sociale storica e abitualmente dedito alla commissione di reati.

La mancanza di redditi leciti, anche da parte dei familiari, consente l’applicazione della misura patrimoniale. In particolare, la discontinuità dei redditi familiari e la loro entità, inferiore al reddito minimo di sussistenza, con mancanza di risorse economiche lecite, risultano sproporzionati rispetto all’acquisto del complesso di immobili sequestrati, composto da una palazzina con tre appartamenti, un capannone e le relative pertinenze, che risulta intestato a prestanome, ma è riconducibile al 49enne.

Questi, infatti, non solo ha acquistato gli immobili intestati, per una somma ben inferiore al valore, ma si adoperava anche per la ristrutturazione, per esigere gli affitti tramite di persone di fiducia, progettando anche la trasformazione dei locali per adibirli ad un B&B. Oltre ai quattro immobili siti nel comune di Lainate, sono stati anche sequestrati i saldi attivi dei rapporti in essere riferibili all’indagato ed ai suoi prestanome.

Alla fine delle procedure di sequestro e confisca, gli immobili saranno probabilmente messi a disposizione del comune di Lainate, da utilizzare per scopi sociali.

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