Dopo la minaccia di una nuova ondata di maltempo, pronta a colpire case senza tetto e già fortemente danneggiate, il sindaco di Gerenzano, Stefania Castagnoli, ha tirato un sospiro di sollievo per il fatto che non ci sia stato un aumento delle famiglie senza un’abitazione agibile. Tuttavia, la situazione tragica degli immobili pubblici e privati gerenzanesi non cambia.

Il sindaco ha sottolineato che Gerenzano è stato il comune più colpito della zona, l’epicentro di tutti gli eventi atmosferici straordinari di fine luglio. Purtroppo, molte case, compresa la sua, sono coperte da teli invece che da tetti. I danni subiti dai privati ammontano a circa 40 milioni di euro, mentre per quanto riguarda il patrimonio pubblico, i danni alle scuole, al municipio, al centro anziani, al punto ristoro del Parco degli Aironi e al palazzetto dello sport ammontano a 2,5 milioni di euro. Anche la parrocchia ha molti edifici inagibili, compresa la scuola dell’infanzia Carlo Berra.

Di fronte a questa drammatica situazione, il sindaco si è rivolto alla Regione Lombardia e al governatore Attilio Fontana, come già fatto con una lettera insieme ad otto sindaci del Saronnese e della Bassa Comasca. Non si può ignorare la situazione. A Gerenzano vivono persone abituate a lavorare dalle 7 del mattino alle 7 di sera. Non chiediamo elemosina, ma un sostegno di fronte ai danni di migliaia di euro per ogni cittadino. Negli scorsi giorni, una anziana mi ha comunicato di essere stata in Posta per ritirare in anticipo un buono fruttifero per sostenere le spese di rifacimento del tetto e sono convinta che molte altre persone siano state costrette a fare lo stesso. Spese così ingenti e impreviste sconvolgono il progetto di vita di una famiglia media.

Si chiede anche un sostegno alla Regione per le scuole. Stiamo facendo enormi sforzi per convertire in aule spazi della scuola media Fermi. Settembre è dietro l’angolo. Non permetteremo che i nostri ragazzi facciano ancora la Dad dopo gli anni di pandemia. La nostra Amministrazione non permetterà mai di aprire un mutuo per sostenere le spese urgenti, mutuo che poi graverebbe sulla spesa corrente, costringendoci a tagliare su sociale, scuole, famiglie e associazioni. A pagare non devono essere ancora una volta i cittadini.

Tuttavia, i soldi nel bilancio comunale non bastano per sostenere cifre così elevate. Abbiamo solo 250mila euro a fronte di danni milionari. Se la Regione Lombardia non vuole darci nulla senza avere qualcosa in cambio, chiediamo almeno di anticiparci i fondi per le spese urgenti e, al termine dell’iter assicurativo, restituiremo tutto.

Non manca un appello anche al premier Giorgia Meloni. Proclami lo stato di calamità naturale. L’assenza di vittime o il ridotto numero di famiglie sfollate non possono essere l’unico parametro per definire uno stato di calamità. Grazie a Dio siamo vivi, ma siamo morti economicamente.

Il sindaco ha espresso un sentito ringraziamento ai volontari, alla Protezione Civile provinciale e ai dipendenti pubblici che hanno dimostrato il valore del servizio pubblico in questa emergenza. Infine, ha voluto rivolgere tre pensieri: agli anziani che, dopo una vita di sacrifici, meritano una terza età serena; alle mamme con figli piccoli che devono fare fronte a una situazione straordinaria; e alla Protezione Civile, che sta facendo l’impossibile nonostante i mezzi danneggiati dalla grandine. Il sindaco invita i volontari a non mollare proprio ora e promette di organizzare un evento per esprimere la riconoscenza di tutti i gerenzanesi.

Infine, il sindaco fa un appello affinché tutti restino uniti in questo momento di bisogno, senza escludere nessuno.

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