Tifosi di Roma e Brescia, due spettacolini che hanno suscitato indignazione sui social e non solo. Non tanto per la violenza o lo scalmanato comportamento, ma per la loro sciocchezza. Nel 1949, Achille Campanile sottolineò la necessità di essere furbi nelle contestazioni, soprattutto quando queste non escludono la violenza. Lo sport trascina con sé altri vizi, come il tifo, e da lì si sviluppa una catena che può portare alla gioia incontrollata o alla violenza. La discrezione è fondamentale, come dimostrato dall’aggressione all’arbitro Taylor all’aeroporto di Budapest da parte dei tifosi romanisti e dal lancio di fumogeni al Rigamonti da parte di quelli bresciani. La violenza non è mai la soluzione, bisogna essere furbi e prendersi a pugni solo in luoghi privati. Il calcio è uno sport complesso ed esplosivo e i tifosi dovrebbero fare uno sforzo per salvaguardare la dignità del tifo e far ritornare nella dimensione privata lo scontro che ora è pubblico ed esposto a pubblico ludibrio nei social.